Una bella sorpresa....
Non sembra, ma è un mese che sono lontana dalla palestra e dagli allenamenti di pallavolo delle "mie ragazze" , ma oggi ho ricevuto questo tema di una di loro che mi ha fatto sorridere ma anche riflettere. Si riflettere perche comunque rileggendo lo svolgimento mi sono accorta che i mie gesti, gli atteggiamenti e gli insegnamenti rimangono e segnano parte del cammino di queste giovani ragazzine. Grazie.
TEMA: DESCRIVO UNA FIGURA CONFIDENZIALE
TATIANA
Vorrei descrivere questa persona, la conosco da 2 anni, per me è una persona importante tanto quanto una carissima amica. Si tratta della mia allenatrice di pallavolo. E’ davvero un’ottima persona, ha i capelli castano chiaro con taglio a caschetto, ha degli occhi lucenti dello stesso colore dei capelli. Ha una bocca sottile, con denti dritti e bianchi, un naso a patata proporzionato al viso, delle orecchie piccole, ma non ricordo se porta degli orecchini. E’ di statura bassa e di corporatura atletica, veste sempre sportivo e per la maggior parte dei giorni la tuta della squadra. Caratterialmente è una persona solare, simpatica, gentile, stimolante, incoraggiante ed alcune volte severa, ma per il nostro bene e quello della squadra. Quando vede che una ragazza si allena male, la sgrida e la manda a cambiarsi. Secondo il mio parere, fa bene, perché se vieni agli allenamenti per non fare niente, allora è meglio che se ne stia a casa, piuttosto che far perdere la concentrazione alle tue compagne o le partite alla squadra. Una cosa per cui la vedo spesso arrabbiarsi è per la mancanza del gioco di squadra e di grinta. In questo periodo per via del virus, COVID-19, alla fine dell’allenamento, dopo lo stretching ci manda di 4 in 4 nello spogliatoio, oppure quando stiamo parlando ci dice di stare ad un metro dalla gente, quindi oltre ad essere una persona fantastica è anche responsabile e protettiva nei nostri confronti. Ha un figlio che si chiama Mattia, è davvero un bambino divertente, ha 3 anni, ma è una vera peste. Quando arriva alla fine degli allenamenti, comincia a tirare fuori palloni, cinesini, coni, ostacoli, tappetini, di tutto! E quando la Tati lo sgrida, lui comincia a correre per la palestra ridendo. Io adoro questo sport sia per il gioco in sé, ma gran parte per gli allenatori che ti fanno vivere ciò che hai scelto per passare le giornate e divertirti. Quello che la mia allenatrice mi ha insegnato di questo sport è che: “LA MIA VITA NON E’UN GIOCO, MA QUESTO GIOCO SI CHE E’ LA MIA VITA”.